P(art)y - Arte in festa in Open Care

La serata che Open Care ha organizzato il 29 marzo 2012 all’interno dei propri spazi in via Piranesi è stata un’occasione unica per ammirare opere di collezioni private, visitare i caveau e i laboratori di restauro normalmente non accessibili al pubblico.

Un evento dedicato alla scoperta delle buone pratiche per la cura del patrimonio artistico in cui Open Care ha offerto l’opportunità, a un numero ristretto di visitatori estratti, tra i 1000 partecipanti,  di accedere ai caveau, luoghi normalmente chiusi al pubblico, per ammirare, grazie alla disponibilità dei collezionisti che hanno aderito all’iniziativa, alcune importanti opere d’arte.

Tra i capolavori esposti nelle celle di sicurezza e aperte per l’occasione: l’opera San Sebastiano (inizio XVI secolo, olio su tavola) del Bramantino; Il Ritratto di Carolina Zucchi (1822, olio su tavoletta) di Francesco Hayez, restaurato da Open Care, un inedito assoluto; Concetto Spaziale, Attese (1964) un’idropittura su tela con 19 tagli di Lucio Fontana; la scultura in bronzo Scudo (2010) di Arnaldo Pomodoro; L’Uccello di Fuoco (1957, olio su tela) di Afro; un dipinto senza titolo (1929, tempera su tela) di Alberto Savinio; La Lettera (1929, olio su carbone) di Fausto Pirandello; Il Contadino del Cadore (1924), un olio su teladi juta, courtesy dell’Associazione per il patrocinio e lo studio della figura e dell'opera di Filippo de Pisis, di Filippo de Pisis; L’Église de Pontoise (1935 ca.) un olio su cartone applicato su tela di Maurice Utrillo.

Tra le opere contemporanee appartenenti alla collezione Unicredit, i visitatori hanno potuto ammirare Infinite betweens: Life Between, Phase 3 (2007) di Darren Almond; Le opere Sogno, 7 mm, Quattro, Pianoforte, Straniamento, Nascondiglio, Barbiere, Mappamondo e Attesa (2009), dalla serie Allegorie della colpevolezza  di Fatma Bucak e Flamingo (2011) di Anna Mostosi.

All’interno del Palazzo del Ghiaccio, era esposta una bellissima Natura morta (1950-51) di Giorgio Morandi.

Nel corso della serata, oltre alla visione delle opere, gli invitati hanno potuto scoprire le eccellenze nella pratica della conservazione e del restauro del patrimonio artistico.

L’originale percorso interattivo tra curiose custodie di vari oggetti, periodi e dimensioni, un video sul trasporto delle opere e il rinfresco a base di conserve particolari è stato allestito all’interno delle sale dei Frigoriferi Milanesi ed è proseguito con la visita ai cinque laboratori di conservazione e restauro che ha consentito di assistere dal vivo ad alcuni interventi su opere d’arte e ricevere consigli dagli esperti sulla manutenzione e la valutazione di oggetti preziosi.

Sulla scala che porta ai laboratori di restauro, i visitatori hanno potuto ammirare la scenografica installazione luminosa El Viaje De Las Palabras (2003) di Chema Alvargonzalez,della collezione Open Care. Nel Laboratorio di conservazione e restauro antichi strumenti scientifici era esposto il Grande telescopio equatoriale Repsold – Merz, commissionato dal Governo Italiano nel 1878 su richiesta dell’astronomo Schiaparelli. All’interno del Laboratorio di conservazione e restauro dipinti e opere polimateriche erano esposte, tra le varie opere: un Crocifisso del XVII secolo in cartapesta policroma, legno, tela, proveniente dallaCappella di San Rocco di Muggiò; il Ritratto di Santa Maria Caterina Brugora (XVI secolo, olio su tavola) proveniente dalla Facoltà di teologia dell’Italia settentrionale e attribuito a Bernardino Luini. Nero,1965 di Agostino Bonalumi, tela estroflessa e tempera vinilica, appartenente ad una collezione privata.

Nel Laboratorio di conservazione e restauro tessili, arazzi e tappeti alcuni splendidi esemplari di tappeti anatolici di periodi differenti.

Nel Laboratorio di conservazione e restauro arredi lignei erano in mostra vari arredi di differenti epoche storiche, tra cui una coppia di divanetti imbottiti in legno di faggio intagliato (Napoli, fine XVIII secolo); una scrivania da centro in stile Neorinascimentale con scafo in abete lastronato in noce e una coppia di panchetti in noce massello (Lodovico Pogliaghi, XIX secolo, Biblioteca Braidense di Milano, Sala Gerli).

All’interno degli spazi dei Frigoriferi Milanesi, nel corso della serata è stata inaugurata la mostra Making Space dei giovani artisti Richard Cramp e Egemen Demirci, con opere realizzate durante il programma di residenza in Open Care, diretto dall’Associazione FARE, all’interno del progetto Global Art Programme, Waiting for Expo 2015 promosso dall’Associazione Artegiovane.

L'evento è stato ideato da: Soup Studio Designer Associati (Martino Cabassi, Davide Magni, Carlo Tartaglia e Davide Valtorta) e Viapiranesi (diretto da Luca Molinari e Anna Barbara) con il coordinamento di Frigoriferi Milanesi

 

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