Open Care a Homo Faber: Crafting a more human future
In occasione di Homo Faber - Crafting a more human future, Open Care ha dato vita a Restaurando, il padiglione dedicato al restauro, curato da Isabella Villafranca Soissons, con il supporto di Euromobiliare Advisory SIM.
L’edizione inaugurale di Homo Faber nel 2018 ha attratto alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia (Isola di San Giorgio Maggiore) 62.500 visitatori da tutto il mondo. Una rassegna senza precedenti sull’artigianato europeo più pregiato, caratterizzata da 900 oggetti straordinari realizzati da 410 artigiani e designers, e dalla partecipazione di 91 maestri artigiani presenti per dar prova delle loro abilità. Primo evento nel suo genere, Homo Faber 2018 ha dato il via a un nuovo movimento culturale per celebrare e sostenere l’arte dei maestri artigiani e la loro professionalità.
Restaurando è un invito a conoscere dal vivo il mestiere appassionante del restauratore. Nel padiglione si è cercato di condividere un’esperienza, attraverso la creazione di un vero e proprio laboratorio in funzione, con aree dedicate alle diverse attività: dallo studio preliminare all’analisi diagnostica, dalla sperimentazione all’intervento sull’opera.
Il visitatore potrà in questo modo vedere in prima persona cosa accade dietro le quinte e seguire da vicino l’affascinante processo di restauro dell’opera d’arte.
Homo Faber è una iniziativa di Michelangelo Foundation, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, la Fondation Bettencourt Schueller, il Triennale Design Museum e la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Una nuova edizione è in programma per il 2021.
Open Care a Homo Faber, Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, 2018
Restaurando / Restoring art's masters
In occasione di Homo Faber a Venezia, Open Care ricrea un laboratorio di restauro aperto, nel quale il visitatore è invitato ad assistere in prima persona alle lavorazioni attuate su alcune opere di natura molto diversa:
- • Un cassone nuziale toscano del periodo rinascimentale in pioppo massello, decorato in pastiglia dorata, della Fondazione Giorgio Cini.
- • Un prestigioso arazzo della manifattura Enghien (Fiandre), del secolo XVI, che rappresenta Scipione che stringe un patto di alleanza con Siface, proprietà della Fondazione Giorgio Cini dal 1962.
- • Due dipinti a monocromo di Paolo Veronese (1528–1588) delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, raffiguranti i profeti Ezechiele e Isaia.
- • Un’opera dell’artista contemporaneo Marc Couturier: Il ne reste plus qu’à demander à Dieu del 1987, della Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi.
- • Un’opera di design, la poltrona UP7 disegnata da Gaetano Pesce nel 1969, proprietà del Museo dell’Arredo Contemporaneo di Ravenna.
- • Un abito haute couture disegnato da Gianfranco Ferré del 1997, proprietà della Fondazione Gianfranco Ferré.
In Restaurando sono esposte anche alcune opere straordinarie restaurate da Open Care in passato:
- • Il tappeto “Holbein” realizzato in Anatolia nel XV secolo, parte della collezione della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ D’Oro di Venezia.
- • Lo stipo monetiere in legno ebanizzato, bronzo, corallo e smalti realizzato da maestranze trapanesi a fine XVI secolo, della collezione del Banco BPM.
- • “Bianco”, tela estroflessa di Agostino Bonalumi del 1991, proveniente da una collezione privata.