iniziative
Portfolio

opera

"Ulisse scopre Achille tra le figlie di Licomede",
"Apollo scortica Marsia",
"Ercole soffoca Anteo".

Autore

Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 – Madrid, 1770)

epoca

1724-1725

descrizione tecnica

Olio su tela

proprietà

Rome Cavalieri - Waldorf Astoria Hotel

PROVENIENZA

Palazzo Sandi, Venezia 

data e durata intervento

Luglio – Ottobre 2020

Il restauro di tre opere di Giambattista Tiepolo

 

Il Laboratorio di Restauro Dipinti e Opere polimateriche, in previsione della mostra "Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa" presso Gallerie d'Italia - Piazza Scala, Milano sede museale di Intesa Sanpaolo dal 30 ottobre 2020 al 2 maggio 2021, ha restaurato tre importanti opere che Giambattista Tiepolo realizzò per completare un ricco apparato decorativo ad affresco per Palazzo Sandi a Venezia nel 1724.

Rimosse le ridipinture e la scura vernice ormai ossidata, abbiamo riportato alla luce le brillanti cromie originali e i colori cangianti delle stoffe. Sono tornati a risplendere gli argenti, le perle ed i gioielli. Gli episodi narrati sono: "Ulisse scopre Achille tra le figlie di Licomede", "Apollo scortica Marsia", "Ercole soffoca Anteo".

 

Il video che documenta il restauro, prodotto da Open Care:
0.5625

IL RESTAURO

 

Le tre tele, di dimensioni eterogenee, in passato sono state oggetto di numerosi interventi di restauro condotti con metodologie differenti, ma senza essere mai smembrate dal punto di vista collezionistico.

In questi precedenti interventi i supporti tessili delle opere erano stati trattati in modo differente: i due dipinti laterali, 'Apollo scortica Marsia' e 'Ercole soffoca Anteo', erano stati rintelati apparentemente senza ragione, in quanto non vi erano lacerazioni tali da richiedere una tela ausiliare, mentre sulla grande opera centrale, 'Ulisse scopre Achille tra le figlie di Licomede', erano state perimetralmente applicate quattro fasce di tela per permettere il rimontaggio del dipinto su un nuovo telaio. I telai presenti, infatti, non erano gli originali settecenteschi.

 

Nei Laboratori di Open Care, dopo un’attenta osservazione delle opere, è stata rilevata sui supporti tessili, caratterizzati da una generale lassità, la presenza eterogenea di ondulazioni e deformazioni differenti per natura ed estensione. Le restauratrici hanno quindi svolto lo smontaggio del dipinto più grande dal telaio e, dopo diverse operazioni, tra cui la detersione a secco, hanno appianato le deformazioni tramite pressione controllata.


Gli strati decorativi, invece, erano interessati da piccoli distacchi di pellicola pittorica originale, causati dal profondo fenomeno di crequelure. Inoltre, su tutti i tre dipinti era stata riscontrata la presenza di una spessa coltre di vernice ormai imbrunita che alterava i vividi rapporti cromatici di Tiepolo. I reintegri pittorici dei passati restauri risultavano particolarmente evidenti, soprattutto nei cieli, perché erano virati cromaticamente verso tonalità molto più chiare. In seguito ai test di solubilità, si è deciso di procedere con una detersione della vecchia resina applicata, evitando di rimuovere totalmente la vernice e mantenendo i ritocchi pittorici ove possibile. Questo ha permesso di restituire alle opere la brillante cromia originale.


Un ritocco pittorico impegnativo è stato richiesto dal cielo sopra i volti di Ulisse e Achille; in quell’area il cielo appariva intensamente ed eterogeneamente macchiato, particolare non congruente con il resto della composizione. In seguito a lunghe osservazioni condotte con varie metodologie diagnostiche - anche con il microscopio - è emerso che, in un primo momento, Tiepolo aveva dipinto ricche fronde all’albero sulla sinistra per coprirle in una fase successiva con veloci e larghe pennellate azzurre. Il colore, nel tempo divenuto più trasparente, aveva lasciato trasparire il fogliame soggiacente, conferendo al cielo un aspetto disordinato.


L’operazione di ritocco ha richiesto grande attenzione: occorreva rendere omogenea la campitura cerulea originale, senza ridipingere l’area ma semplicemente velandola.


L’appassionante restauro è terminato con la ricucitura della doratura a foglia oro ormai abrasa delle cornici originali e la revisione del sistema di vincolo ai dipinti.

 

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