iniziative
Portfolio

opera

n. 50 opere varie (piatti, alzate, vasi, brocche, scatole, capezzali, presepi, stipi medaglieri, calici, ostensori, lampada etc.)

provenienza

manifattura trapanese

epoca

XVI - XVIII Sec.

descrizione tecnica

sofisticate decorazioni in oro e retroincastro in corallo

proprietà

Banco Popolare

data e durata intervento

2008

Il Dipartimento di Conservazione e Restauro ed il Laboratorio di Analisi scientifiche hanno condotto una serie di indagini non invasive ed il conseguente intervento di conservazione e restauro sulla collezione di  capolavori dei maestri corallai trapanesi, realizzati tra il XVI e il XVIII secolo. Le opere, grazie al prezioso contributo di Banco Popolare, sono poi state esposte in occasione della mostra Rosso Corallo. Arti preziose della Sicilia barocca (luglio-settembre 2008) a Palazzo Madama di Torino ed inserite nel volume Rosso Corallo. Arti preziose della Sicilia Barocca, Silvana Editoriale.

I manufatti sono opere sontuose, arredi di dimore patrizie e oggetti liturgici per lo più pertinenti all’arredo ecclesiastico: calici, ostensori, crocefissi e acquasantiere, ma anche piatti, alzate, vasi, brocche, scatole, capezzali, presepi, stipi medaglieri,caratterizzati da una sofisticata decorazione che associa l'oro al retroincastro in corallo.

Le operazioni hanno previsto la revisione e il miglioramento di vecchie saldature e riassemblaggi approssimativi e una generale detersione delle opere che presentavano patinature e residui di paste abrasive, all’interno dei finissimi intagli presenti sul retro delle placche. La presenza di queste sostanze è, almeno in parte, da attribuire a restauri precedenti compiuti in epoche più o meno recenti. Per la pulitura sono stati adoperati blandi solventi, il più delle volte in forma addensata, ripetutamente sciacquati e asciugati mediante ventilazione forzata a temperatura leggermente superiore a quella ambientale.

Il restauro è stato accompagnato da un’ampia campagna di analisi scientifiche non invasive – curate dal Laboratorio di Analisi scientifiche di Open Care – che hanno permesso di individuare l’esatta composizione delle parti metalliche, degli adesivi adoperati nell’arte del retroincastro dei coralli, degli smalti e dei prodotti di alterazione. Grazie alla presenza di mercurio nei metalli si é riscoperta una tecnica di lavorazione ormai dimenticata, adoperata anche nei mobili stile Impero: la doratura a fuoco su rame. Quest’ultimo materiale, come le analisi hanno chiarito, è particolarmente vulnerabile alle ossidazioni prodotte da residui di solventi e da ambienti di conservazione non perfettamente controllati suggerendo così la necessità di adoperare opportuni protettivi, non individuabili se non attraverso una campagna di analisi scientifiche che affianchino l’operato dei restauratori. Compatibilmente con i risultati delle analisi, al termine della fase di pulitura, è stato steso un film protettivo con la medesima metodologia di applicazione utilizzata dall’Opificio delle Pietre Dure per la Porta del Paradiso del Battistero di Firenze di Lorenzo Ghiberti.

Le opere sono così state accuratamente imballate e trasportate dal Dipartimento di logistica di Open Care a Palazzo Madama di Torino sede del Museo Civico d’Arte Antica per la mostra curata da Clelia Arnaldi di Balme e Simonetta Castronovo (curatrici rispettivamente delle collezioni di arte barocca e di arti decorative del Museo) che hanno curato anche il catalogo Rosso Corallo, arti preziose della Sicilia barocca, Silvana Editoriale nel quale sono inclusi anche i contributi tecnici del nostro dipartimento di conservazione e restauro.